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Dopo la demolizione del vecchio edificio della Scuola Primaria Viscontini, nella periferia nord di Milano, agli alunni è stato chiesto di disegnare la loro scuola dei sogni. Una bambina particolarmente fantasiosa, Vittoria, se l'è immaginata come una "scuola dei colori" e l'ha disegnata con quadrati gialli, rossi, verdi e blu.

Il suo disegno è servito poi d'ispirazione per gli architetti e i designer impegnati nella progettazione del nuovo edificio scolastico. Coloratissima, spaziosa e luminosa, la Primaria Viscontini si presenta oggi come una struttura concepita con spazi aperti e con poche pareti interne o aule chiuse. Non è una scuola tradizionale.

>@EIB

Vittoria, alunna della nuova Scuola Primaria Viscontini, ha disegnato così la sua scuola dei sogni.

Studi recenti hanno dimostrato che gli studenti rendono di più a scuola quando l'ambiente fisico è migliore e integra determinate caratteristiche, come la luce naturale, i soffitti alti, una buona qualità dell'aria e una temperatura costante. I miglioramenti negli edifici scolastici comportano anche risparmi energetici, ambienti più sicuri e più sani per i ragazzi.

I finanziamenti alle scuole, però, si sono storicamente limitati all'erogazione di fondi per gli edifici, con scarso interesse per l'impatto della progettazione sotto il profilo della fruizione delle strutture. Silvia Guallar Artal, economista del team Istruzione della Banca europea per gli investimenti (BEI), afferma che in ogni caso "le infrastrutture educative, le prassi pedagogiche e gli altri investimenti nell'istruzione devono essere concepiti sin dall'inizio in modo omogeneo, come parte integrante di un unico processo".

Silvia Guallar e la collega della Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa (CEB), Yael Duthilleul, stanno lavorando allo sviluppo di un approccio innovativo al finanziamento di progetti infrastrutturali nell'istruzione volto a garantire che i milioni, e talvolta miliardi, di euro di investimenti siano impiegati in modo ottimale per accompagnare l'apprendimento e aiutare i ragazzi ad acquisire le competenze necessarie per il futuro.

Negli ultimi cinque anni la Banca europea per gli investimenti ha investito più di 9 miliardi di € nelle infrastrutture per l'istruzione, il 97% dei quali è stato speso all'interno dell'Unione europea. È importante che le infrastrutture siano idonee e rappresentino un investimento autenticamente redditizio in termini educativi.

>@EIB

L'edificio della Scuola Viscontini, provvisto di pannelli fotovoltaici sul tetto e caratterizzato da un minor consumo energetico, presenta un impatto ambientale ridotto. La progettazione ha puntato inoltre a garantire un'eccellente qualità acustica e una buona illuminazione naturale negli spazi interni.

Un progetto pilota nelle infrastrutture educative

Così come molti altri paesi, l'Italia investe parecchio negli edifici scolastici (nuove scuole, asili nido e scuole dell'infanzia, mense e strutture per lo sport, messa in sicurezza) oltre che nella digitalizzazione degli ambienti e degli strumenti di apprendimento.

La ricostruzione della Scuola Primaria Viscontini fa parte di un programma nazionale di ammodernamento delle scuole, finanziato in gran parte dalla Banca europea per gli investimenti attraverso la banca di sviluppo nazionale, Cassa depositi e prestiti. La banca dell'UE mette a disposizione 1,255 miliardi di € di prestiti per questo progetto, mentre la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa 300 milioni di €.

Il progetto pilota - cofinanziato dalla BEI e dalla CEB - verifica la fattibilità di un nuovo approccio al finanziamento delle infrastrutture educative, incentrato sull'apprendimento degli studenti, che coinvolge due scuole in Italia e due in Finlandia. Il Comune di Milano ha aderito al progetto pilota proponendo la Scuola Primaria Viscontini perché la progettazione comprendeva componenti innovative, come la consultazione della comunità locale e la formazione degli insegnanti sull'utilizzo dei nuovi spazi.



Silvia Guallar e Yael Duthilleul, insieme ad un gruppo di esperti, stanno seguendo la costruzione o la ristrutturazione di istituti scolastici in Italia e Finlandia per capire meglio come vengono ideati e poi utilizzati i nuovi edifici.   

>@EIB

"La nostra scuola è così grande che abbiamo potuto accogliere alunni greci, croati e spagnoli. È stato divertente", dice Andrea Di Muro, alunno di quinta della Scuola Primaria Viscontini. Lo entusiasmano anche le due aule all'aperto e l'auditorium - il suo sogno è infatti diventare attore o sceneggiatore.

L'idea di partenza del nuovo approccio di finanziamento - che si inserisce nel quadro di riferimento Constructing Education: un’opportunità da non perdere - è quella di garantire che nel percorso di progettazione e costruzione si tenga conto di quelli che sono gli ambienti di apprendimento più congeniali all'insegnamento e al miglioramento dell'istruzione per gli studenti, anche accompagnando gli insegnanti nell'elaborazione di nuovi metodi didattici adattati ai nuovi spazi.

L'obiettivo è ridurre l'"ansia da nuova scuola" per docenti e alunni abbreviando inoltre la fase di ambientamento degli insegnanti nei nuovi spazi.  Il quadro di riferimento Constructing Education auspica che nei preventivi per i nuovi edifici scolastici siano contemplati anche i fondi per la formazione dei docenti, per la consultazione con il personale scolastico e per le indagini di valutazione da svolgere dopo l'insediamento nei nuovi spazi, per capire meglio quali siano quelli più adatti.

La progettazione, di per sé, non incide sull'apprendimento, ma un buon insegnamento sì

  • Yael Duthilleul - Consulente tecnico per l’istruzione alla Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa

Yael Duthilleul spiega quanto sia importante, insieme alla progettazione, alla costruzione e all'insediamento nella scuola, l'identificazione della totalità degli strumenti e delle competenze necessari affinché insegnanti e alunni traggano il massimo beneficio dai nuovi spazi. "La progettazione, di per sé, non incide sull'apprendimento, ma un buon insegnamento sì", sostiene Duthilleul, "gli insegnanti svolgono un ruolo fondamentale nella preparazione degli studenti alla vita dopo la formazione scolastica." In sintesi, la progettazione di una scuola deve adattarsi alle modalità di utilizzo da parte di insegnanti e alunni.

Duthilleul e Guallar hanno collaborato con il Comune di Milano e l'Istituto Nazionale per la Documentazione, l'Innovazione e la Ricerca Educativa (INDIRE) per testare la fattibilità del quadro Constructing Education in Italia. Le scuole che aderiscono al progetto pilota dovranno partecipare a una serie di sondaggi condotti sia prima che dopo l'insediamento nel nuovo edificio.

I sondaggi permetteranno di raccogliere informazioni sulle difficoltà incontrate da insegnanti e dirigenti scolastici nella fase di ambientamento nel nuovo edificio, sulle possibili soluzioni per evitare analoghe problematiche in futuro e sull'esperienza di insegnamento e apprendimento nei nuovi spazi nel suo complesso.

"È uno sforzo concettuale che ci costringe a ripensare alcune nostre pratiche", afferma l'architetto Cristiano Scevola, funzionario per la politica pubblica alla Direzione Educazione del Comune di Milano. "Stiamo monitorando il comportamento delle comunità scolastiche nell'appropriarsi dei nuovi spazi, le difficoltà che incontrano e le idee trasformative che scaturiscono da questo percorso."

Dei rappresentanti del progetto pilota italiano, coi loro colleghi finlandesi,  Guallar,  Duthilleul e le autorità comunali, hanno valutato e discusso i progressi raggiunti alla conferenza  “Implementing the Constructing Education Framework" a Järvenpää in Finlandia, il 15 e 16 novembre 2023.

>@EIB

Giovanna Franco, insegnante della Scuola Primaria Viscontini, mostra con orgoglio tutti i lavori artistici con colori allegri realizzati dai suoi alunni.

La nuova scuola Viscontini presenta soffitti alti, molte finestre o vetrate e una struttura fluida con poche pareti interne o aule chiuse da porte. Le aule sono configurabili in vario modo perché provviste di pannelli scorrevoli adattabili.

"Mi piace molto questa flessibilità. Consente ad alunni e insegnanti di diverse classi di lavorare agevolmente insieme", afferma una maestra della scuola, Giovanna Franco. Insegnanti e dirigenti della Viscontini sperano che lo stimolo al lavoro collaborativo in ambienti ampi e aperti abitui i ragazzi al pensiero critico in relazione alle diverse problematiche che affronteranno più avanti nella vita.

I cambiamenti non si limitano agli spazi dedicati all'apprendimento, ma coinvolgono anche quelli frequentati dai ragazzi durante la ricreazione e all'ora di pranzo. I bambini si spostano in continuazione da un'aula all'altra, e quindi i corridoi della scuola sono più larghi e agevolano il transito; sono stati così eliminati anche quegli angoli nascosti che farebbero da riparo a comportamenti di bullismo.

>@EIB

Ad Irene Botti, alunna di quinta della Scuola Primaria Viscontini, piace giocare con i suoi amici dopo la scuola nel Parco di Trenno, che crea un senso di comunità.

La struttura scolastica è immersa in uno dei più grandi parchi di Milano, il Parco Trenno, di oltre 50 ettari, situato vicino allo stadio di San Siro. Diversi edifici, la palestra, l'auditorium e la biblioteca hanno un accesso indipendente e sono frequentabili dai residenti del quartiere al di fuori dell'orario scolastico.

La nuova scuola, che accoglie bambini dai 6 agli 11 anni, è stata inaugurata nel giugno 2021. Gli ambienti sono stati costruiti con materiali sostenibili e garantiscono una buona ventilazione. Nel complesso la nuova scuola comprende:

  • 20 aule e otto laboratori, tra cui aule speciali per la musica, la scienza e l'arte;
  • un'aula speciale per la consapevolezza energetica;
  • una palestra con parete da arrampicata e gradinate con 450 posti a sedere;
  • un auditorium con 100 posti a sedere;
  • pannelli fotovoltaici sul tetto, per la riduzione dei consumi energetici e dell'impatto ambientale dell'edificio;
  • 1 270 m2 di area verde esterna suddivisa in aree tematiche, ad esempio un giardino ludico, un orto didattico e due aule all'aperto.

Insegnanti e bambini si sentivano intimoriti anche a mettere una puntina sul muro

  • Cristina Colombo – Insegnante alla Scuola Primaria Viscontini

Nuove sfide e opportunità

Quando l'insegnante di scuola primaria Cristina Colombo venne a sapere che il comune aveva in programma di demolire la scuola fu presa dallo sgomento. "Quella era stata la scuola di mia madre e poi anche la mia", dice. A scuola si sentiva un po' come a casa, ma purtroppo l'edificio conteneva amianto. Il distacco da quei ricordi era inevitabile.

Cristina Colombo ha osservato i lavori di ricostruzione della scuola, che sono durati otto anni, da casa sua vicino a Via Viscontini, nella periferia nord di Milano. Quando con Giovanna Franco e altri colleghi è arrivata alla nuova scuola nel settembre 2021 si avvertiva una certa tensione. Tutti erano consapevoli delle sfide e delle opportunità che presentavano i nuovi ambienti.

>@EIB

La maestra Cristina Colombo davanti alla Scuola Viscontini. Alle sue spalle, le aiuole rialzate con fiori e ortaggi coltivati dagli alunni.

Passare da un ambiente conosciuto a uno sconosciuto può essere difficile. La prima settimana dopo il passaggio alla nuova scuola i bambini erano eccitati e disorientati allo stesso tempo. Inciampavano un po' dappertutto in cerca della loro aula. Avevano la sensazione che l'edificio fosse enorme e freddo. La maestra Giovanna Franco dice che "doveva accompagnare gli alunni fino alla classe tenendoli per mano."

"Insegnanti e bambini si sentivano intimoriti anche a mettere una puntina sul muro", ricorda Cristina Colombo.

L'istituto per la ricerca educativa INDIRE ha affiancato il personale docente e non della Viscontini nell'adattamento ai nuovi spazi. Anche l'l'Università degli Studi di Milano-Bicocca, grazie ai finanziamenti erogati dal Comune di Milano, ha fornito per due anni una formazione, un supporto e un orientamento fondamentali per gli insegnanti, affinché si sentissero a proprio agio nel nuovo ambiente.

I ricercatori dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca hanno suddiviso alunni e docenti in gruppi di lavoro per sondare le varie modalità di utilizzo dei laboratori, delle aule, degli spazi esterni e comuni di nuova realizzazione. "Era un orientamento necessario per noi", dice Giovanna Franco, "Non so proprio come avremmo fatto senza."

I gruppi hanno testato i nuovi arredi, provato a configurare le aule in vari modi e hanno visitato altre scuole per trarre ispirazione. Le nuove informazioni hanno spinto gli insegnanti a ripensare il proprio modo di insegnare.

"Il sostegno di INDIRE e dell'Università Milano-Bicocca è stato fondamentale", afferma Cristina Colombo. "Rimpiango solo che la preparazione per l'insediamento nella nuova scuola non sia iniziata prima perché così sarebbe stato più facile."

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Massimo Di Tonno, alunno di quinta della Scuola Primaria Viscontini, mostra il suo lavoro nel laboratorio di scienze. "Le lezioni nelle aule all'aperto mi piacciono tantissimo, e anche l'enorme parco che c'è intorno alla scuola."

Interessi da coltivare

L'Italia è stato il primo paese al mondo ad inserire la sostenibilità e la crisi climatica  nei programmi scolastici. Gli studenti dedicano un'ora alla settimana a studiare il riscaldamento globale e quanto incidono le attività umane sul pianeta. Gli alunni della Scuola Viscontini hanno un'intera aula a disposizione destinata all'educazione ambientale.

La scuola utilizza anche le nuove aree esterne a verde in modo non tradizionale. Il giardinaggio avvicina i bambini alla natura, ma richiede impegno da parte di tutta la scuola in modo che alunni e personale possano ritagliarsi il tempo necessario per curare il giardino. Sono i bambini che scelgono i semi e osservano poi la crescita delle piantine. 

Il nostro successo si misura in base al successo dei nostri studenti

  • Cristina Colombo – Insegnante alla Scuola Primaria Viscontini

Sono state allestite due aule all'aperto vicino a un gruppo di aiuole rialzate, che a maggio erano in piena fioritura. Gli alunni hanno partecipato alla creazione delle aule all'aperto sotto molti aspetti, dalla pianificazione alla manutenzione.

"Quando gli alunni cominciano ad essere stanchi andiamo tutti a fare lezione all'aperto, tempo permettendo, e cominciamo a zappare il giardino", dice Giovanna Franco. L'apprendimento all'aperto è benefico per i bambini per diversi motivi: riduce lo stress, migliora l'umore e aumenta la concentrazione.

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Alessandra Nedkov Fierro, alunna di quinta della Scuola Primaria Viscontini, intenta a sentire il profumo dei fiori che ha piantato con la sua classe. "Sono quasi sempre felice nella mia nuova scuola."

La Scuola Viscontini mira a diventare un modello, esemplificando idee e pratiche da trasporre a livello nazionale. Non esiste comunque una soluzione unica per migliorare gli ambienti scolastici e l'apprendimento. Non è detto che un'architettura progettata per una scuola urbana, ad esempio, funzioni altrettanto bene in un ambiente più rurale.

Cristina Colombo e Giovanna Franco confessano che si sentono di nuovo a casa in via Viscontini. L'approccio degli insegnanti nei confronti dell'apprendimento è cambiato: uno dei principi cardine del quadro di riferimento Constructing Education è che l'apprendimento avviene ovunque e gli edifici scolastici devono dare agli studenti la possibilità di imparare durante l'intera giornata. 

Inoltre, gli insegnanti utilizzano il nuovo spazio con flessibilità per adattarsi alle modalità di apprendimento, che sono diverse per ogni singolo bambino o bambina. Invece di vivere la propria istruzione da spettatori, seduti immobili dietro a una fila di banchi, i bambini possono ora partecipare attivamente mettendo a frutto le loro abilità uniche ed esplorando argomenti che li stimolano ad imparare.

"Il nostro successo si misura in base al successo dei nostri studenti", sono le parole di Cristina Colombo.