- Per il 77% degli italiani l'invasione russa dell'Ucraina e le sue conseguenze dovrebbero stimolare in modo più deciso la transizione verde.
- Malgrado il contesto di crisi energetica e di inflazione, per quasi la metà degli italiani (44%) i cambiamenti climatici rappresentano una delle sfide più grandi che il Paese deve affrontare (con una percentuale di 5 punti superiore rispetto allo scorso anno), una considerazione condivisa in particolare dalle persone di età pari o superiore a 65 anni (una percentuale cresciuta di 10 punti rispetto allo scorso anno).
- L’89% degli intervistati ritiene che se non si procede a un taglio drastico dei consumi di energia e di beni nei prossimi anni, andremo incontro a una catastrofe globale.
- Il 71% è favorevole all'indicizzazione dei prezzi dell'energia in base ai consumi di ciascuna famiglia.
Questi sono alcuni dei risultati dell'ultima Indagine annuale della BEI sul clima condotta nell’agosto 2022 e pubblicata oggi dalla Banca europea per gli investimenti (BEI). La BEI è il braccio finanziario dell’Unione europea e uno dei maggiori finanziatori multilaterali mondiali di progetti in campo climatico.
Dopo un anno impegnativo nel quale l'invasione russa dell'Ucraina ha innescato una crisi energetica ancora in atto e peggiorato la spirale inflazionistica in tutta Europa, a cui si sono aggiunte le ondate di caldo record e le siccità estive, gli italiani hanno acquisito una più viva consapevolezza dell'impatto dei cambiamenti climatici e dell’urgenza di agire per contrastarli.
Consapevolezza e urgenza per far fronte ai cambiamenti climatici
Se l'anno scorso, per gli italiani, il Covid-19 era la sfida più urgente da affrontare, oggi è la disoccupazione ad allarmarli di più, tanto da essere la preoccupazione principale per il 48% degli intervistati, rispetto al 26% nel resto dell’UE.
Subito dopo la disoccupazione, i cambiamenti climatici sono la seconda maggiore fonte di inquietudine, che sta pesando sempre di più (è la sfida numero uno per il 44% degli intervistati, una percentuale superiore di 5 punti rispetto a quella del 2021), in particolare per coloro che hanno 65 anni e oltre (53%, +10 punti rispetto al dato del 2021).
L’89% ritiene che, se non si procede a un taglio drastico dei consumi di energia e di beni nei prossimi anni, andremo incontro a una catastrofe globale. Allo stesso tempo, il 93% ritiene che l’azione del governo a tal proposito sia troppo lenta e solo il 32% pensa che l'Italia riuscirà a ridurre in modo sostanziale le proprie emissioni di carbonio entro il 2030.
Guerra in Ucraina e transizione verde
Tre quarti degli italiani (77%) affermano che la guerra in Ucraina e le sue conseguenze sul prezzo dell’energia, petrolio e gas dovrebbero contribuire a stimolare in modo più deciso la transizione verde (+11 punti rispetto al 66% della media europea). Alla domanda di elencare le priorità energetiche in ordine di importanza, gli italiani hanno risposto di aspettarsi che il governo dia priorità allo sviluppo delle energie rinnovabili (55%) prima di concentrarsi sulla diversificazione degli approvvigionamenti energetici per evitare l’eccessiva dipendenza da un singolo fornitore (29%).
Affrontare i cambiamenti climatici e il caro energia
Per ridurre il consumo energetico la priorità degli italiani è quella di indicizzare i prezzi dell'energia secondo il livello dei consumi per famiglia (71%). Sono favorevoli anche a tassare pesantemente le fonti di consumo energetico altamente inquinanti come i veicoli SUV e il trasporto aereo (66%).
Se si dovesse abbassare la temperatura interna di casa nei prossimi mesi invernali, il 32% degli intervistati accetterebbe di ridurla a 19ºC, (percentuale inferiore di 15 punti rispetto a quella francese, ma superiore di 5 punti rispetto a quella tedesca, secondo cui il 47% dei francesi e il 27% dei tedeschi accetterebbero di farlo). Allo stesso tempo, tuttavia, il 25% degli italiani afferma di non potersi permettere di riscaldare la propria casa in modo adeguato.
Infine, riguardo a come risolvere il problema del caro energia, gli italiani ritengono che nel breve periodo il governo dovrebbe ridurre le imposte connesse all'energia (38%). Altre misure piacciono meno, come ad esempio la fissazione di un tetto o la regolamentazione del prezzo del gas, del petrolio e del carbone (28%), oppure la distribuzione di voucher energetici (11%).
La Vicepresidente della BEI Gelsomina Vigliotti ha dichiarato: "I risultati dell'Indagine della BEI sul clima indicano che gli italiani sanno che solo accelerando la produzione di energia rinnovabile possiamo garantire la nostra autonomia strategica, combattendo allo stesso tempo la crisi climatica. La BEI, in quanto banca dell'UE per il clima, è pronta a utilizzare l'intero spettro di strumenti finanziari e di advisory a sua disposizione per sostenere la transizione ecologica in Italia ."
L’Indagine della BEI sul clima
La Banca europea per gli investimenti ha lanciato la quinta edizione dell’Indagine della BEI sul clima, un’analisi approfondita di come i cittadini percepiscono i cambiamenti climatici. Condotta in partenariato con la società di ricerche di mercato BVA, la quinta edizione dell’Indagine della BEI sul clima mira ad arricchire di contenuti informativi il dibattito generale sugli atteggiamenti e le attese dei cittadini in merito alle azioni per il clima. All’indagine hanno partecipato oltre 28 000 persone, intervistate nell’agosto 2022. A ciascuno dei 30 paesi interessati corrisponde un paniere rappresentativo di intervistati a partire dai 15 anni di età.
La Banca europea per gli investimenti (BEI)
La BEI, i cui azionisti sono i 27 Stati membri dell'Unione europea, è l'istituzione dell'Unione europea che eroga finanziamenti a lungo termine. La Banca finanzia investimenti di alta qualità che contribuiscono agli obiettivi dell'Unione europea. Dal 2019 la BEI ha avviato un rapido percorso di trasformazione in una banca per il clima, impegnandosi a destinare, dal 2025, almeno il 50% dei finanziamenti a investimenti che contribuiscono alla lotta contro i cambiamenti climatici e ad attenuarne gli effetti.
Note per il redattore
La Banca europea per gli investimenti (BEI) è l'istituzione finanziaria di lungo termine dell'Unione Europea ed è di proprietà dei suoi Stati Membri. Eroga finanziamenti a lungo termine per investimenti validi al fine di contribuire agli obiettivi strategici dell'UE. La Banca finanzia progetti in quattro settori prioritari: infrastrutture, innovazione, clima e ambiente, piccole e medie imprese (PMI). Tra il 2019 e il 2021 il Gruppo BEI ha erogato finanziamenti a favore di progetti in Italia per circa 36 miliardi di euro.
BVA
BVA è una società di consulenza e di ricerca di mercato riconosciuta tra le più innovative del settore. Specializzata nel marketing comportamentale, essa coniuga la scienza dei dati con le scienze sociali al fine di arricchire i dati di significato e renderli concretamente applicabili. BVA è anche membro della rete globale Worldwide Independent Network of Market Research (WIN) che, con oltre 40 soci, riunisce alcune delle principali società di ricerche di mercato e sondaggi a livello mondiale.