- La quota dei finanziamenti per il clima è salita al 31% del totale delle operazioni della Banca europea per gli investimenti (BEI), evidenziando l’impegno assunto dalla Banca a svolgere un ruolo essenziale nell’ambito del Green Deal europeo e della lotta contro il riscaldamento climatico globale.
- I finanziamenti del Gruppo BEI sono aumentati del 13% superando i 72 miliardi di euro.
- Record di operazioni di finanziamento: 1 095, con un aumento del 28% rispetto al 2018.
- Con i finanziamenti effettuati dalla BEI al di fuori dell’UE nel 2019, l’importo complessivo degli ultimi dieci anni è ormai arrivato a quasi 70 miliardi di euro, di cui 22 miliardi circa sono stati utilizzati a favore dell’Africa.
- Il Presidente della BEI, Werner Hoyer, ha dichiarato: «La banca dell’UE è oggi più che mai protagonista dell'Azione per il clima e delle iniziative per la competitività dell’Europa.»
Conferenza stampa annuale 2020
In un anno decisamente impegnativo, la Banca europea per gli investimenti (BEI) ha superato i propri obiettivi registrando il numero record di 1 095 operazioni e incrementando i volumi di finanziamento fino a 72,22 miliardi di euro. La Banca è riuscita a conseguire questi risultati non solo malgrado l’incertezza e i ritardi legati alla Brexit, ma anche facendo fronte all‘esigenza dei restanti Stati membri dell’UE di giungere a un accordo, nella scorsa primavera, riguardo alla sostituzione della quota del Regno Unito nel capitale della BEI.
«La performance della banca dell’UE sui mercati è stata buona, e questo dimostra che vi è una forte domanda di prodotti BEI. Ha anche ottenuto l’appoggio degli Stati membri nell’affrontare e superare la sfida rappresentata dalla Brexit,» ha affermato il Presidente della BEI Werner Hoyer alla conferenza stampa annuale del Gruppo BEI, tenutasi il 30 gennaio a Bruxelles.
I finanziamenti realizzati dal Gruppo BEI nel 2019 sostengono circa 280 miliardi di euro di investimenti complessivi in Europa e nel mondo, con un aumento di 50 miliardi di euro rispetto al 2018.
«Siamo in grado di ampliare la nostra azione e collaborare a un maggior numero di progetti di minore entità che contribuiscono alla prosperità dell’Europa e di altre parti del mondo. Adottiamo un approccio più mirato, che ci consente di massimizzare l’impatto in termini di investimenti complessivamente sostenuti. Investiamo in modo più calibrato, più intelligente,» ha spiegato il Presidente Hoyer.
Intensificare gli sforzi nell’Azione per il clima
Una quota record del 31% dei finanziamenti della BEI è andata a progetti riguardanti l’Azione per il clima, per trasformare i mercati energetici dell’Europa ed anche per attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici e agevolare l’adattamento delle persone che vivono in zone fortemente colpite. «In un momento in cui l’Europa dà grande importanza all’Azione per il clima, la banca dell’UE ha deciso di potenziare il proprio ruolo di Banca per il clima dell’Unione europea. Stiamo intensificando gli sforzi nell’Azione per il clima. La banca dell’UE è parte integrante del Green Deal europeo annunciato dalla nuova Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen,» ha affermato il Presidente Hoyer.
Nel 2019, il Gruppo BEI ha approvato gli obiettivi sul clima più ambiziosi di qualsiasi altra banca di sviluppo multilaterale operante a livello mondiale. La BEI si propone di dedicare il 50% dei propri finanziamenti all’Azione per il clima e alla sostenibilità ambientale dal 2025. Prevede di mobilitare oltre mille miliardi di euro di finanziamenti verdi entro il 2030, e di rendere tutte le attività conformi all’Accordo di Parigi entro la fine di quest’anno. Con la nuova politica di finanziamento del settore energetico, la BEI ha deciso di non investire più in progetti che fanno ricorso a combustibili fossili convenzionali dalla fine del 2021. La BEI collabora con la Commissione europea per dare concreta attuazione al “Meccanismo per una transizione giusta”. «Faremo particolarmente attenzione alle regioni che finora sono state più dipendenti dai combustibili fossili in termini di occupazione e attività economiche. L’Azione per il clima non ci distoglierà dalla nostra missione primaria nell'ambito della coesione,» ha sostenuto Hoyer. Nel 2019, gli investimenti nella coesione economica e sociale hanno rappresentato una quota corrispondente al 30% dei finanziamenti della banca dell’UE.
Azione per il clima, coesione e innovazione non sono scelte che si escludono a vicenda
Il Gruppo BEI resta fortemente impegnato a sostenere la competitività dell’Europa nell’economia globale. Durante lo scorso anno, alle piccole e medie imprese sono stati destinati 25,5 miliardi di euro, ovvero risorse urgenti a sostegno degli imprenditori che costituiscono la colonna portante dell’economia dell’UE, e che spesso ancora faticano ad avere accesso ai finanziamenti. La banca dell’UE ha reso disponibili 14,4 miliardi di euro per l’innovazione, in modo da sostenere le nuove tecnologie e contribuire alla formazione dei settori produttivi del futuro. Alla costruzione di infrastrutture moderne che migliorano la vita dei cittadini sono andati finanziamenti pari a 15,7 miliardi di euro.
L’importo delle operazioni firmate l’anno scorso consente da solo di garantire l’approvvigionamento energetico a 7,4 milioni di famiglie, e acqua potabile a 10 milioni di nuclei familiari in tutto il mondo. Inoltre, queste operazioni sosterranno 4,4 milioni di posti di lavoro nelle piccole e medie imprese, miglioreranno i servizi di comunicazione mobile per 117 milioni di persone nonché i servizi sanitari per 12 milioni di cittadini.
Il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), la controllata della BEI che sostiene le start-up nel settore high-tech e le piccole e medie imprese in tutta Europa, ha firmato operazioni per un importo record complessivo pari a 10,23 miliardi di euro nel 2019. L’attività del FEI è stata innovativa, dando vita a nuovi strumenti e nuove iniziative nell’ambito dell’impatto sociale, al fine di orientare il capitale privato verso obiettivi di politica pubblica. Il FEI ha varato il primo fondo in assoluto di capitale di rischio per la sostenibilità che prevede meccanismi incentivanti correlati al raggiungimento di specifici obiettivi di impatto ambientale. Il FEI - il maggiore finanziatore di capitale di rischio in Europa - dall’inizio del 2020 ha un nuovo amministratore unico, Alain Godard, ex Direttore generale della Direzione della Gestione dei rischi della BEI, che dal 1° gennaio 2020 ha sostituito Pier Luigi Gilibert.
Il FEIS si avvicina all'obiettivo finale di 500 miliardi di euro
Il Gruppo BEI vanta decenni di esperienza nella mobilitazione di capitale privato per conseguire gli obiettivi strategici europei. Emblema di tutto ciò è il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), il braccio finanziario del Piano Juncker, gestito dalla BEI. Il FEIS, che si avvale di una garanzia di 33,5 miliardi di euro (26 miliardi di euro a titolo del bilancio dell’UE e 7,5 miliardi di euro messi a disposizione dalla BEI), ha distribuito finora 84,2 miliardi di euro a favore di 1 269 operazioni. Grazie al coinvolgimento di capitali privati, è già riuscito a mobilitare 458 miliardi di euro, conseguendo dunque il 92% dell’obiettivo fissato per la fine del 2020, ed ha creato 1,1 milioni di posti di lavoro.
Il successo del FEIS non solo ha fornito alla Commissione europea l'ispirazione per istituire lo strumento che gli succederà a partire dal 2021, InvestEU, ma è servito anche per collaudare il meccanismo che contribuirà a mobilitare capitali privati per il Green Deal europeo. «Il FEIS è un modello a cui ispirarsi per far fronte alla prossima grande sfida che si profila, ovvero quella della transizione verso un’economia che crea ricchezza senza creare emissioni di CO2 aggiuntive. Sappiamo come realizzare un'unione tra i settori pubblico e privato che dia vita ad uno straordinario partenariato di successo,» ha dichiarato Hoyer. «Il Piano Juncker ha dimostrato che spostare le risorse dai sussidi e dalle sovvenzioni ai prestiti e alle garanzie aiuta ad assicurare che, anche con scarse risorse pubbliche, si possono raggiungere risultati economici più solidi.»
Migliorare la vita delle persone e affrontare i cambiamenti climatici nel mondo
Da più di cinquant’anni il Gruppo BEI aiuta l’Unione europea a raggiungere i suoi obiettivi strategici al di fuori dell’UE investendo per migliorare in modo tangibile la vita delle persone, per sostenere la resilienza economica e per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici. L’anno scorso il Gruppo BEI ha erogato 8,8 miliardi di euro – ovvero il 12% dei finanziamenti complessivi –- al di fuori dell’Unione, a favore di un’ampia serie di progetti riguardanti l'imprenditoria femminile, l’energia rinnovabile, le infrastrutture delle telecomunicazioni e altri settori dell’economia. Tra i paesi in cui la BEI opera attivamente, 43 sono considerati Stati fragili tra i più bisognosi di investimenti.
Nel corso degli ultimi dieci anni, i finanziamenti della BEI al di fuori dell’UE hanno raggiunto l’importo complessivo di 69,6 miliardi di euro, di cui 21,8 miliardi sono stati destinati all’Africa.
La BEI attira le risorse degli investitori sostenibili di tutto il mondo
Il Gruppo BEI effettua la raccolta di risorse necessarie per finanziare le proprie attività sui mercati dei capitali, avvalendosi della posizione di vantaggio garantitagli dal proprio rating "AAA". La raccolta effettuata lo scorso anno presso gli investitori internazionali è stata pari a 50,3 miliardi di euro. La BEI prosegue nell’attività di definizione degli standard, soprattutto nei segmenti di mercato riguardanti i green bond e le obbligazioni per lo sviluppo sostenibile. La banca dell’UE ha emesso la prima obbligazione verde nel 2007 e ancora oggi è considerata leader di mercato in questo segmento, con un volume di emissioni pari a 26,7 miliardi di euro. Nel 2018 la BEI ha collocato la sua prima obbligazione per lo sviluppo sostenibile, finalizzata al conseguimento degli omonimi Obiettivi delle Nazioni Unite. I proventi del primo prestito obbligazionario sono stati principalmente investiti in progetti idrici; un secondo prestito obbligazionario collocato lo scorso anno è destinato all’assistenza sanitaria e all’istruzione.