L'indagine della BEI sul clima rileva un grande sostegno a una ripresa verde
La prima parte dell'indagine, condotta in collaborazione con la società di ricerche di mercato BVA, evidenzia che il 57% degli europei ritiene che la ripresa economica post-pandemica debba tenere conto dell'emergenza climatica. Essi considerano che il loro governo debba promuovere una crescita a basso impatto di CO2 e resiliente sotto il profilo climatico.
Per rispondere alla crisi causata dalla pandemia di COVID-19, i governi hanno attuato misure quali l’obbligo di indossare la mascherina, il confinamento e le restrizioni ai viaggi. L’esperienza della pandemia ha dimostrato che i cittadini sono stati disposti ad accettare forti misure governative per contenere la diffusione del coronavirus, e le persone sembrano disposte ad adottare pratiche analoghe anche nel contesto dei cambiamenti climatici. Il 70% degli europei, il 67% degli americani e il 95% dei cinesi afferma di essere favorevole all’adozione di misure analoghe che impongano modifiche ai comportamenti individuali per contrastare i cambiamenti climatici.
Il 2020 è stato un anno molto difficile. Non c’è da stupirsi se la pandemia di COVID-19 sia ora la principale preoccupazione dei cittadini. Allo stesso tempo, le persone auspicano una ripresa economica verde.
Si tratta di un segnale forte e di un invito ad agire per le istituzioni interessate. La BEI si impegna più che mai ad affrontare questa sfida nei prossimi anni."
Vicepresidente della BEI Ambroise Fayolle
La sfida dei cambiamenti climatici in un mondo segnato dalla pandemia di COVID-19
L'attuale crisi sanitaria ha cambiato il modo in cui i cittadini percepiscono le sfide che il loro paese deve oggi affrontare. Nell'indagine del 2019 il fenomeno dei cambiamenti climatici è stato classificato come la sfida principale degli europei (citato da quasi la metà degli intervistati). Quest'anno, tuttavia, questo fenomeno è relegato al quarto posto (33%). Non stupisce se tra gli europei prevalga l’idea che la pandemia di COVID-19 sia in assoluto la sfida maggiore che il loro paese deve al momento affrontare (72%). La pandemia è al primo posto in tutti i paesi europei, con percentuali che oscillano tra il 57% (Ungheria) e l'86% (Malta).
Stessa cosa negli Stati Uniti (73%), dove la salute già era la fonte di preoccupazione principale dei cittadini l'anno scorso, analogamente al Regno Unito (77 %). L'unica eccezione è la Cina: per i cinesi i cambiamenti climatici continuano ad essere la sfida maggiore, in assoluto, che il loro paese deve affrontare (61%), una percentuale che è lievemente superiore a quella di coloro che considerano la pandemia la sfida maggiore (59%).
L'indagine rivela che al di là delle questioni sanitarie legate alla pandemia di COVID-19, agli europei e agli americani preoccupano molto le conseguenze economiche e sociali della pandemia. Le altre due grandi sfide evocate in Europa sono la disoccupazione (41%) e la crisi finanziaria (37%), ed entrambe precedono i cambiamenti climatici nell’ordine di priorità (33%). Negli Stati Uniti, le tre sfide principali – la pandemia COVID-19 (73%), la disoccupazione (37%) e una crisi finanziaria (34%) – sono le stesse che in Europa.
Il sostegno a una ripresa verde
Anche se attualmente la pandemia sembra essere la maggiore sfida per l'Europa, il suo peso comunque non distoglie l’attenzione da quella rappresentata dalla questione climatica. Analogamente ai risultati dell'Indagine della BEI sul Clima del 2019, un'ampia maggioranza di cittadini – sia in Europa (75%), Cina (94%) o negli Stati Uniti (72%) – considera che i cambiamenti climatici hanno un impatto sulla loro vita quotidiana.
Prevalgono infatti gli europei che ritengono che la ripresa economica post-pandemica debba tenere conto dell'emergenza climatica (57%), e che il loro governo debba promuovere una crescita a basso impatto di CO2 e resiliente sotto il profilo climatico. Solo il 43% degli europei pensa che il governo debba rilanciare l’economia con ogni mezzo, per poter tornare prima possibile alla crescita economica.
Recuperare tutti i dati
Scaricare i dati grezzi di Excel
I cittadini di alcuni paesi, come l’Ungheria (71%), Malta (67%), la Spagna (64%), la Germania (63%), il Lussemburgo (63%) e la Francia (61%), ritengono chiaramente che la lotta contro i cambiamenti climatici debba essere parte integrante della ripresa economica. Tuttavia, altri paesi europei, tra cui Cipro (69%), la Lettonia (66%), la Grecia (57%), la Danimarca (55%) e la Svezia (54%), propendono per una ripresa da intraprendere con ogni mezzo.
Inoltre, una netta maggioranza della popolazione cinese (73%) ritiene che il loro governo nazionale debba sostenere una ripresa verde. Gli americani sono però più divisi: tra loro vi è una quasi sostanziale parità tra i sostenitori di una ripresa verde (49%), con una leggera maggioranza a favore dei sostenitori del ritorno a una crescita economica immediata (51%).
Chi guida la lotta contro i cambiamenti climatici
Il 66% degli europei pensa che l'Unione europea sia in prima linea nella lotta contro i cambiamenti climatici. In raffronto, il 90% dei cittadini cinesi crede che la Cina sia nella posizione di punta, e il 49% degli americani attribuisce questo ruolo agli Stati Uniti. Comunque, a prescindere dal paese in cui vivono, le persone si aspettano ovunque una politica più rigorosa a favore del clima.
Recuperare tutti i dati
Scaricare i dati grezzi di Excel
I cittadini propendono per misure più stringenti per affrontare la crisi climatica
La crisi causata dal COVID-19 ha dimostrato che le persone sono state bendisposte ad accettare misure governative forti per combattere la pandemia (quali l’obbligo di indossare la mascherina, il confinamento, le restrizioni agli spostamenti, ecc.), e i cittadini sembrano aperti a ricorrere a tali misure nell’eventualità che siano applicate alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Il 70% degli europei e il 95% degli intervistati cinesi sarebbero favorevoli a misure governative più stringenti, che costringano la popolazione a modificare i comportamenti individuali per combattere i cambiamenti climatici. Anche negli Stati Uniti, dove i negazionisti del clima si fanno più sentire, questa percentuale si attesta al 67%, il che dimostra un desiderio di azione nei confronti dei cambiamenti climatici.
Recuperare tutti i dat
Scaricare i dati grezzi di Excel
L’analisi dei risultati dei seguenti paesi
66% of French respondents say they are in favour of stricter government measures that would impose changes on individual behaviour to tackle the climate crisis
This year’s survey finds that French people are focusing their attention on the COVID-19 crisis and its economic consequences. The pandemic is their most important concern (70%), followed by the financial crisis (37%), unemployment (36%) and climate change (35%). Among the French, 15-29 year-olds (46%) and those living in an urban setting (41%) are the most likely to attach greater importance to climate change. A majority of French respondents (61%) say the post-pandemic economic recovery must take the climate emergency into account.
In addition, 66% say they would favour stricter government measures to tackle environmental issues, a figure even higher among women (69%), left-leaning individuals (72%), urban dwellers (72%) and those who say they feel the effect of climate change in their daily life (73%).
65% of Germans believe their country leads the fight against climate change
Germans see their country at the forefront of the fight against climate change (65%). More men (71%) than women (60%) agree with this statement. On average, 41% of Europeans say their own country is at the forefront. German respondents are also more likely to believe the EU is at the forefront of the fight against climate change compared to countries such as the US and China: 75% agree with that statement, compared to 66% for the European average.
Most Germans (63%) think that addressing climate change must be part of the post-COVID-19 economic recovery. This proportion, which is six points higher than the European average (57%), demonstrates that the fight against climate change remains one of the main challenges for the country and continues to be a crucial issue.
Il 92% degli italiani crede che i cambiamenti climatici incidano nella loro vita quotidiana
L'Italia è stato il primo paese europeo ad essere colpito dalla pandemia di COVID-19 e tra quelli che hanno subito le conseguenze più pesanti. Quest'anno, la pandemia di COVID-19 viene avvertita come la sfida principale per il 68% della popolazione italiana. Rispetto agli altri cittadini europei, ciò che assilla in particolar modo gli italiani sono le ripercussioni economiche e sociali della crisi: riguardo alle sfide avvertite, per il 63% degli italiani la disoccupazione è quella principale - una percentuale superiore di 22 punti rispetto alla media europea -, mentre per il 47% degli intervistati è la crisi finanziaria, una percentuale di 10 punti superiore alla media europea. La crisi climatica, la terza sfida più importante nel 2019, occupa ora la quarta posizione (32%).
Rispetto agli altri paesi europei, l’Italia ha una delle percentuali maggiori di cittadini che affermano di avvertire l’impatto dei cambiamenti climatici nella loro vita quotidiana. Il 92% degli italiani infatti sostiene che i cambiamenti climatici stanno già influenzando la loro vita di tutti i giorni (una percentuale superiore di 17 punti rispetto alla media europea del 75%). Questa sensazione è più diffusa tra le donne (94%) e tra coloro che appartengono alla fascia di età 15-29 anni (97%). In particolare, i giovani italiani (68 %) vogliono che la ripresa economica COVID-19 tenga conto del clima.
Il 59 % degli olandesi è favorevole a misure governative più stringenti che costringano i cittadini a modificare i comportamenti individuali per combattere i cambiamenti climatici
Nell'indagine del 2019 i cambiamenti climatici sono stati classificati come la sfida principale per i cittadini olandesi. Quest'anno, tuttavia, questo fenomeno è relegato al terzo posto, superato di appena un punto percentuale dalla crisi finanziaria (42% degli intervistati olandesi ha indicato una crisi finanziaria come sfida importante, mentre il 41% ha citato i cambiamenti climatici). I giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni attribuiscono maggiore importanza ai cambiamenti climatici e li citano come la seconda sfida più importante (49%).
Il 59% è favorevole a misure governative più stringenti che impongano cambiamenti di comportamento individuali per far fronte alla crisi climatica, una percentuale che è inferiore alla media europea (70%). I giovani, comunque (66%), così come coloro che già sostengono di avvertire gli effetti dei cambiamenti climatici nella loro vita quotidiana (70%), sono più propensi a favorire tali misure.
Il 77% dei polacchi ritiene che i cambiamenti climatici incidano già nella loro vita quotidiana
Sebbene la Polonia sia stata, relativamente parlando, risparmiata dalla prima ondata della crisi sanitaria, la pandemia COVID-19 è citata dai cittadini come la sfida più importante che il paese deve affrontare quest'anno. Al secondo posto vi è l'accesso all'assistenza sanitaria, una questione di grande rilevanza per un paese che ha una delle percentuali più basse di medici per abitante in Europa. La lotta contro i cambiamenti climatici, che sembrava essere la seconda sfida più importante nel 2019, è ora relegata alla quinta posizione (32%). Ora è classificata come sfida minore rispetto a una crisi finanziaria (43%) e all'instabilità politica (33%).
Tuttavia, più di tre quarti dei polacchi ritengono che i cambiamenti climatici abbiano già un impatto sulla loro vita quotidiana (77%). Sebbene questa percentuale sia inferiore di nove punti rispetto al 2019, essa rimane elevata ed è leggermente superiore alla media europea (75%). Questa sensazione è più diffusa tra le donne (83%), i genitori (81%) e gli abitanti delle regioni urbane di Centralny (81%) e Lódzkie (85%). Il 71% dei polacchi inoltre, contro il 70% della media europea, è favorevole a misure governative più stringenti e correttive dei comportamenti individuali per contrastare i cambiamenti climatici.
76% of Spaniards say that climate change impacts their everyday life
81% of Spaniards cite the COVID-19 pandemic as a major challenge (nine points higher than the European average of 72%); 61% mention unemployment (20 points higher than the European average); and 51% list a financial crisis (14 points higher than the European average). Climate change, which appeared to be the third most important challenge in 2019, is now downgraded to sixth position (18%), following political instability and access to healthcare and health services.
However, three-quarters of Spaniards believe that climate change already has an impact on their everyday life (76%). A clear majority of Spaniards (79%) say they would be in favour of stricter government measures, forcing the population to change its behaviours to tackle climate change (compared to 70% for the European average). Women (83%), 15-29 year-olds (83%) left-wing supporters (89%) and people who feel the effect of climate change in their everyday life (85%) say they are in favour of this idea.
La terza edizione dell'Indagine della BEI sul Clima rivela come i cittadini dell'Unione europea, degli Stati Uniti e della Cina percepiscono la problematica dei cambiamenti climatici.
Podcast: Ascolta gli esperti
A cosa rinunceresti per risolvere la crisi climatica? Ai voli verso destinazioni esotiche per le vacanze? Alla carne rossa? All’auto propria? L'Indagine della BEI sul clima ha coinvolto 30 000 intervistati nei vari paesi dell'UE, della Cina, degli Stati Uniti e del Regno Unito per scoprire cosa sarebbero pronti a fare per combattere i cambiamenti climatici, e se questo fenomeno li preoccupa ora che il COVID-19 rappresenta una minaccia. Abbiamo poi parlato con esperti di Sciences Po, BVA e con i nostri specialisti della BEI sul clima per comprendere gli effetti sul futuro del nostro pianeta.
Contatti
Thomas Froimovici
European Investment Bank
98-100, boulevard Konrad Adenauer
L-2950 Luxembourg
Luxembourg
t.froimovici@eib.org
+352 4379 - 83249
+352 691284262